venerdì 16 settembre 2011

Quando....


Quando lasciai il mio fidanzato alle soglie del matrimonio, sapevo che sarei andata incontro ad una serie di difficoltà, di ostilità, di sbigottimento ma non sapevo quanto avrei imparato dalla solitudine.

Avevo rotto, e non solo con lui, avevo rotto con il mio passato, le mie abitudini, la famiglia che fingeva di aver capito le ragioni del mio gesto ma che in fondo da allora in poi mi ha sempre guardato con occhio indagatore della serie - Ma questa è scema o cosa? -

Non ero più la brava ragazza di famiglia che aveva trovato il buon partito e che dopo la laurea, "saggiamente", aveva deciso di convolare a nozze per avviarsi verso la vita coniugale...poco importava se quella fosse o meno la vera Potolina, poco importava se Potolina era felice...stava rispettando gli standard, gli schemi, andava bene così...

Ma non per me...quel giorno, quando raccolsi tutta la forza che avevo per comunicare la mia decisione, non sapevo che stavo entrando in un tunnel di solitudine vera, quella che ti fa cercare disperatamente una parola di conforto, quella che ti fa elemosinare un sorriso. Attorno a me il vuoto...Qualsiasi decisione presa da allora era oramai bollata - Tanto si sa, Potolina fa le cose impulsivamente - e non sapevano quanto si sbagliavano e non credo lo sapranno mai...in fondo poco importa ...

Non accettavo raccomandazioni sul lavoro, volevo fare di testa mia, volevo dimostrare che potevo fare qualcosa di buono, da sola, e non perchè ero figlia di ... , moglie di..., nipote di...volevo dimostrare a me stessa di valere qualcosa...

Me ne andai, lontano, molto, ma con la mente molto più lontano dei chilometri che effettivamente mi separavano da casa e così per anni ho vissuto in un carcere emotivo di cui ancora porto i segni indelebili addosso.

Volevo fuggire da un mondo fatto di cartone, di apparenze, di bei vestiti, di ostentazione di cultura, di allegria premeditata, perchè nessuno sapeva cosa realmente accadeva una volta chiusa la porta di casa e chi sapeva ha fatto finta di nulla. E gli amici, quelli che ora si riempiono le bacheche di facebook con frasi mielose sull'amicizia, sull'amore, sull'ascolto, sono gli stessi che allora si riempirono le orecchie di ovatta...ero uscita fuori dagli schemi...dai loro schemi.

Era una bella famiglia, mamma si era risposata, abbiamo avuto un fratellino - una gioia - oggi fratellone...eppure solo noi sappiamo che non era tutto rose e fiori. Di aspetti positivi ce ne sono stati tanti, ma anche tanta sofferenza, tanto dolore taciuto e condiviso, tanta prevaricazione...lo sappiamo noi, chi di noi ha voluto ricordare...io ricordo, mio malgrado, ma ho perdonato. Ne vale la pena perdonare.

La fede mi ha salvato. Mi ha fatto vedere la luce quando era buio pesto. La fede mi ha preso per mano conducendomi a costruire quello che facilmente poteva essere distrutto.

Ora sono felice, eppure piango come non mai. Adesso ho la famiglia che ho sempre desiderato, l'amore ed il rispetto regnano nella nostra casa, la fede continua a condurci per mano ed io guardo indietro con tenerezza, a volte rabbia, solitudine, forse avrei potuto dare di più...anzi, sicuramente, ma combattevo per sopravvivere.

Viviamo così in superficie, ci accontentiamo di credere a ciò che vediamo e vediamo solo quello in cui crediamo...ho incontrato persone distanti tra loro anni luce, talmente prese da se stesse, chiuse in se stesse da avere occhi spenti seppure aperti.

La solitudine mi ha insegnato ad ascoltare oltre l'evidenza. A non giudicare. Mai. A capire che quando tutto sembra perduto c'è sempre Qualcuno che ti prende per i capelli e ti fa respirare davvero. Credo in Dio, e non solo perchè vengo da una famiglia cattolica ( a dire il vero per quanto bigottismo ho visto dovrei essere atea a quest'ora!) - ma perchè ne ho fatto esperienza, perchè ho sentito l'Amore e ne sono stata letteralmente travolta.

Ho imparato che da ogni cosa è necessario prendere l'aspetto positivo, perchè c'è sempre, e se non c'è ce lo inventiamo e se ci crediamo lo rendiamo vero.

In questi momenti, in cui un senso di tristezza mi pervade totalmente, sono gli stessi in cui mi assale un senso di gratitudine immensa, sconfinata, perchè quella che sono oggi, la famiglia, mio marito ed il mio patatino è quello per cui vale la pena aver combattutto, sofferto e dimenticato...






15 commenti:

  1. Che bello questo racconto. A me la solitudine fa molta paura ma tante volte quando non sono stata compresa oppure quando comunque sono stata schiacciata mi sono sentita sola anche se "in compagnia". Vivere serenamente con se stessi è fondamentale...dovrebbe essere l'obbiettivo primario di ognuno. Un abbraccio

    RispondiElimina
  2. ....... io ti abbraccio...e continua così..sei sulla miglior strada, baci, Flavia

    RispondiElimina
  3. Questo post è molto bello,ti auguro di continuare il tuo percorso di amore e serenità con le persone che ami.

    RispondiElimina
  4. Bellissimo questo post...hai sofferto, hai lottato per arrivare al punto in cui sei, per avere la TUA famiglia (e sul lasciare l'ex "sicuro"...l'ho fatto anch'io, so bene di cosa parli...per tutti ero impazzita!) e ti meriti tutto l'amore e il rispetto che si respirano in casa tua...ti abbraccio forte...

    RispondiElimina
  5. Mamma mia che belle parole...sei una donna coraggiosa Potolina e potrà sembrarti strano ma condivido ogni tuo pensiero...io non ho lasciato il mio fidanzato prima del matrimonio ma ho sofferto tanto nella vita e chi avrebbe dovuto più capirlo ha fatto finta di non vederlo e non sentirlo...anche io sono stata aiutata e continuo ad esserlo da quella Fede in Dio che mi fa andare avanti pensando che vale la pena di vivere ogni singolo giorno della nostra vita con rettitudine e portando avanti i valori in cui crediamo anche se intorno a noi non per tutti e così...grazie perchè leggendoti mi hai fatto sentire meno sola...Un bacio e buon week end

    RispondiElimina
  6. che orrore e che fastidio quando le persone che ami e che ti amano non appoggiano le tue scelte... perché diventano distanti e come fai a spiegare loro che tu lo senti dentro che quello non è il contesto per te?
    Come fai a far capire davvero che la felicità è troppo importante per costringerti ad inventarla in una situazione che ormai è nettamente infelice e scomoda?
    Perché quando prendiamo certe decisioni non è chiaro per gli altri che EVIDENTEMENTE qualcosa non andava bene?
    Se non avessi preso quella decisione, oggi non avresti marito e patatino... e puoi dire di avere vinto tutto. Perché non ci sono buoni partiti che tengano di fronte alla vera serenità!

    RispondiElimina
  7. sì potolina,hai ragione,e so quanto è difficile, io che a volte ancora cerco un rifugio nella solitudine.

    RispondiElimina
  8. mia cara di certo c'è che ognuno di noi è diverso da qualunque altra persona al mondo.
    Le scelte che facciamo mai dovranno essere condizionate dall'approvazione di di chi stimiamo ( o crediamo) ma solo dal nostro animo e carattere.
    Hai avuto forza e coraggio a ribellarti agli stereotipi della nostra vita e come puoi constatare sei stata premiata.
    ma xkè credi in quello che hai fatto e quello che sei non lo devi a nessuno seppur nel tuo intimo i valori dettati durante i tuoi primi anni hanno lasciato inevitabilmente un segno.
    nella vita ti scontrerai ancora con realtà che tu neanche ora osi pensare, e allora che avrai bisogno di restare ancorata a quello che hai costruito.
    Tuo figlio è la tua ancora e di lui lo sei tu.
    Vivi questa tua vita con vigore e tenacia, "carpe diem" ricordatelo, sempre
    è per questo, perchè inconsapevolmente hai fatto tuo questo motto un tempo lontano se ora hai quello che meriti.
    un bacio ...un tempo eri crisalide ora una bellissima farfalla *_^

    RispondiElimina
  9. Non ti conosco, ma ti leggo e mi piaci. Come donna come persona. Forse è più semplice per te, per noi, rivelarci attraverso la scrittura, il blog, o forse no.Forse c'è un percorso mentale che ci porta a buttar giù le nostre paure e solitudini per esorcizzarle, per condividerle con chi ci legge e ci supporta. Io mi sento così quando scrivo di me. So bene perchè questo post mi ha toccata:nella mia vita, come nella tua, le scelte difficili ed il coraggio di riconoscere se stesse prima degli altri, ci ha fatto soffrire e crescere, facendoci diventare donne più forti e finalmente felici. Ti abbraccio forte e ti mando un bacio.

    RispondiElimina
  10. e allora evvia la solitudine che insegna tante cose e che ci aiuta a crescere...se sei quella che sei è anche merito di queste cose che hai passato....un abbraccio fortissimo!!!!!

    RispondiElimina
  11. Si, valeva la pena, così come capisco la tristezza, la gratitudine immensa e la luce nel buio.
    FioreS.

    RispondiElimina
  12. Solo adesso ho potuto farti visita per ringraziarti di essere fra quelli che mi seguono e trovo la belissima sorpresa di un post notevole scritto con sensibilità ed amore, pieno di valori duraturi e se pur velato da tristezza, positivo e consapevole di una mano superiore che aiuta e protegge.
    Ti faccio sterminati auguri per la tua bella famiglia, per il ramo che sicuramente tirerai su, con amore e diligenza e ti invio un sorriso
    Gingi la streghetta stregolata.

    RispondiElimina
  13. Sei una bella persona, ti sei "costruita" così ... ti auguro un mondo di bene ed una vita piena di Sole!

    RispondiElimina
  14. accidenti! Abbiamo un percorso davvero molto molto molto simile!!!! Questo post avrei potuto scriverlo io...

    Giorgia
    http://giorgialandblog.blogspot.com/

    RispondiElimina

inciuci & commenti...

Cellulare

 Mi dicevano : “Sta’ attenta, vedrai, ora che hai comprato il cellulare a Patatino ne diverrà dipendente !!!” Io terrorizzata ho catechizzat...